Idrocefalo Normoteso, possibili complicanze della derivazione liquorale
L’intervento di derivazione ventricolo-peritoneale per quanto sia considerato un trattamento di facile esecuzione non è certo scevro da rischi. Le principali complicanze dell’intervento di derivazione ventricolo-peritoneale possono essere classificate in complicanze immediate e complicanze tardive.
Le complicanze immediate, riportate in letteratura, sono quelle che compaiono immediatamente dopo l’intervento:
La fistola liquorale
l'infezione
Il sanguinamento da rottura di vasi sanguigni lungo il decorso del catetere ventricolare o lungo il decorso sottocutaneo del drenaggio peritoneale;
Il malposizionamento del sistema
La perforazione di un ansa intestinale.
Le complicanze tardive possono comparire anche a distanza di settimane o mesi dall'intervento
Il laparocele per cedimento della parete addominale nel punto di inserimento del drenaggio peritoneale;
L'iperdrenaggio del sistema impiantato con formazione di raccolte fluide intracraniche sottodurali
Il malfunzionamento del sistema (ostruzione delle sue componenti, prossimali e distali o disconnessione di parti del sistema)
L' intolleranza al sistema impiantato
Ovviamente tutte queste complicanze possono peggiorare il quadro clinico del paziente con idrocefalo normoteso fino anche al suo decesso.
Attualmente le complicanze significative presso il CeTIN non superano 1.2% dei casi.
Ovviamente la presenza delle complicanze dipende pure dalla tecnica utilizzata, dall'esperienza del chirurgo e dal tipo di presidio medico utilizzato.
La coagulazione e l'apertura dell'aracnoide e l'accortezza a non introdurre il catetere ventricolare in un solco cerebrale riduce significativamente il rischio di fistola liquorale e di sanguinamento lungo il tramite del catetere. E' fondamentale pure scegliere la sede opportuna per l'inserimento del catetere ventricolare ed evitare così strutture vascolari importanti e in particolare il plesso corioideo intraventricolare. In considerazione del diverso tipo di idrocefalo cronico di ogni singolo paziente, dei valori di pulsatilità cerebrale rilevati e di quelle che sono le attività quotidiane del paziente è fondamentale scegliere il presidio medico più opportuno. Diverse sono le caratteristiche dei sistemi di derivazione, delle valvole e degli eventuali dispositivi antigravitazionali, antisifone utilizzati. La scelta di valvole con più step di regolazione, resistenti alla risonanza magnetica e con caratteristiche antiaggraganti (valvole che per il materiale con cui sono fatte, ostacolano la formazione del film proteico al loro interno) migliora i risultati ottenuti e riduce considerevolmente le complicanze postoperatorie.
Al fine di ridurre le possibili complicanze postoperatorie è fondamentale seguire il paziente nel tempo. E' fondamentale verificare costantemente la pulsatilità cerebrale del paziente sottoposto a DVP, soprattutto quando questo riferisce un peggioramento clinico ed è fondamentale regolare di conseguenza la valvola al valore ottimale a quel dato paziente in quel dato momento.