L’idrocefalo normoteso è l’espressione del lento accumulo del liquido cefalorachidiano, altrimenti noto come liquor, nelle cavità ventricolari dovuto al suo alterato circolo e riassorbimento. Le cause dell'idrocefalo normoteso possono essere diverse: un sanguinamento , un infezione, un tumore possono ostruire le normali vie di deflusso del liquor e quindi lentamente condurre alla dilatazione dei ventricoli; in questo caso si parla di idrocefalo normoteso secondario. Oltre il 50% dei casi di idrocefalo normoteso però non si identifica una causa nota. In questo caso parliamo di idrocefalo normoteso idiopatico.
Mio padre ha la Malattia di Alzheimer e di recente gli è stato diagnosticato un idrocefalo normoteso. Può guarire? L’idrocefalo Normoteso purtroppo viene spesso confuso con la malattia di Alzheimer soprattutto durante la comparsa dei primi disturbi. Il 72% dei nostri pazienti con miglioramento dopo trattamento chirurgico è stato precedentemente ed erroneamente diagnosticato come "paziente con Alzheimer". Talvolta le due diverse entità, la sofferenza idrocefalica normotensiva e la malattia di Alzheimer, possono coesistere e quindi il risultato ottenuto con il trattamento chirurgico di derivazione ventricolo-peritoneale potrebbe non essere soddisfacente. Per questo motivo preferiamo prima di procedere al trattamento definitivo con DVP sottoporre il paziente ai test di selezione (Drenaggio Spinale Prolungato o Monitoraggio della Pressione Intracranica).
C’è una terapia farmacologia per l’Idrocefalo Normoteso? Ad oggi non c’è alcuna terapia farmacologia efficace per l’Idrocefalo Normoteso.
Cosa è il Liquor? Il liquor o liquido cefalo-rachidiano è un ultrafiltrato plasmatico di aspetto molto simile all’acqua che avvolge il nostro encefalo ed il midollo spinale. Serve a tenere in sospensione queste strutture e a proteggerle durante il movimento dagli urti contro il cranio e il canale spinale. Il liquor costituisce inoltre un veicolo per fattori nutritivi e sostanze tossiche. Viene prodotto prevalentemente nei ventricoli cerebrali nella quantità di circa mezzo litro al giorno e ovviamente altrettanto deve essere continuamente riassorbito.
La Derivazione Ventricolo-Peritoneale è l’unico trattamento chirurgico dell’Idrocefalo Normoteso? No, la DVP non costituisce l’unico trattamento chirurgico dell’Idrocefalo. Il liquor può essere drenato anche in atrio destro nel cuore nella cosiddetta Derivazione Ventricolo-Atriale (DVA). Personalmente questa procedura la riservo ai pazienti che manifestano un non ottimale riassorbimento peritoneale. Negli ultimi tempi è stata inoltre proposta la procedura endoscopica di III ventricolo-cisterno-stomia anche nell’idrocefalo normoteso come nell’idrocefalo triventricolare ostruttivo. Su quest’ultima procedura ad oggi in letteratura non esiste un accordo tra i vari autori. Personalmente la riservo alle poche forme di idrocefalo normoteso triventricolare in cui si apprezza un alterata dinamica liquorale a livello dell’acquedotto di Silvio.
Mio padre è migliorato subito dopo il trattamento chirurgico ma poi è ripeggiorato. Cos'è successo?
Durante il trattamento chirurgico di derivazione ventricolo-peritoneale e durante la procedura di IIIVCS si assiste normalmente ad una fuoriuscita di liquor. Ciò corrisponde ad un verosimile test di sottrazione liquorale. La tensione liquorale all'interno dei ventricoli è ridotta. Una valvola impiantata che però non lavora in maniera ottimale, perchè per esempio tarata ad un valore alto di pressione, porterà comunque nel tempo all'accumulo liquorale e alla ricomparsa dei disturbi tipici dell'idrocefalo cronico. Mediante lo studio RMN con quantificazione della dinamica liquorale acqueduttale è possibile vedere se tale valvola sta drenando adeguatamente o meno. Quasi sempre basterà regolare il valore di apertura della valvola ad un valore più basso, ma occhio all'iperdrenaggio!