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ventricolo megalia sulle immagini diagnostiche TC ed RMN.
Questi costituiscono in effetti l’elemento più eclatante di un quadro caratterizzato da una alterazione delle attività motorie.Fra le differenti etichette proposte per descrivere tali disturbi la più adatta sembra quella di “aprassia motoria”: la postura eretta è instabile, con tendenza alla retropulsione. La marcia è caratterizzata da passi piccoli e strascicati (marcia magnetica) e talvolta è impossibile.
Il decadimento cognitivo graduale, fluttuante, è caratterizzato da disturbi attentivi, difficoltà a ricordare gli eventi, difficoltà a pianificare, bradifrenia o quello che gli Autori anglosassoni definiscono "slow thinking". Si tratta di una demenza sottocorticale o, meglio, fronto-sottocorticale, lentamente progressiva, comunque meno rapida rispetto a quella di tipo Alzheimer che tende dapprima a coinvolgere la vigilanza e solo negli stadi terminali procura completa inerzia motoria e verbale. Nei primi mesi dimalattia non sono presenti afasia, agnosia, disturbi tipici delle demenze corticali. Tuttavia tali disturbi compariranno successivamente con il progredire della malattia e l'instaurarsi di fenomeni neurodegenerativi su base ischemica che, secondo gradiente di distribuzione, interesseranno prima le strutture perivenricolari e poi, progredendo, la corteccia cerebrale. La depressione fa spesso parte della malattia e può anticipare nella sua comparsa persino di qualche anno il disturbo motorio